Chi soffre di un comportamento alimentare inadeguato spesso ha nella sua vita passata vissuti di esperienza traumatiche.

Qualsiasi esperienza negativa che non sia stata integrata o elaborata, costituisce un trauma, indipendentemente dalla sua natura. Diverse ricerche hanno messo in relazione l’aver vissuto esperienze traumatiche durante l’infanzia con la possibilità di manifestare un disturbo dell’alimentazione.

I fattori traumatici che possono aumentare il rischio di sviluppare un disturbo del comportamento alimentare sono

  • l’abuso sessuale e tutte le situazioni in cui bambini e gli adolescenti sono coinvolti in attività sessuali;
  • il maltrattamento fisico, cioè l’incuria e gli abusi fisici ai danni di un minore da parte del caregiver;
  • il lutto, le malattie e gli incidenti significativi, vissuti dal minore o da una figura di riferimento;
  • l’abbandono e la separazione dalla figura di attaccamento;
  • maltrattamenti psicologici, come gli abusi emozionali o gli atteggiamenti di freddezza e ostilità da parte del caregiver.

I disturbi dell’alimentazione sono spesso accompagnati un forte disagio emotivo legato all’intensità delle emozioni provate:

  • colpa;
  • abbandono;
  • solitudine;
  • senso d’impotenza;
  • inadeguatezza;
  • non amabilità;
  • senso di fallimento;
  • perdita di controllo.

L'EMDR è una psicoterapia centrata sul paziente i cui obiettivi sono:

  • ridurre i sintomi del disagio e il dolore associato;
  • guarire i ricordi traumatici;
  • favorire la crescita personale.

L’utilizzo dell’EMDR può aiutare a elaborare e metabolizzare le esperienze traumatiche passate, legate a tali vissuti emotivi e rimuovere quei pensieri negativi su di sé che sono alla base di un eccessivo perfezionismo, del controllo esagerato, della bassa autostima e del la sensibilità al giudizio altrui così come la relazione disturbata con il corpo.

L’EMDR può inoltre essere applicato agli attuali episodi significativi relativi alle abbuffate, al vomito e ai digiuni così come può essere strumento utile alla prevenzione delle ricadute, rafforzando la costruzione di obiettivi futuri e il potenziamento delle proprie risorse.